Da un post su Fb nasce la polemica sui corsi che l’associazione Eunice terrà a studenti e genitori alla scuola Gandhi. Parla la presidente Abbondanza
PONTEDERA — “La nostra associazione nasce per dare sostegno alle donne, nella ricerca di una parità di ruoli e diritti, la teoria Gender negli incontri che proponiamo nelle scuole non è trattata, neanche in maniera incidentale. Noi vogliamo solo far aprire gli occhi sugli stereotipi e le differenze sociali che ci sono fra uomo e donna”. La presidente di Eunice Marianna Abbondanza fa chiarezza dopo che, come spesso accade, un post su Facebook nel gruppo sei di Pontedera se, aveva scatenato le polemiche.
Il post su Fb – Nel messaggio su Fb si riportava una foto con un annuncio che la scuola Gandhi di Pontedera ha recapitato alle famiglie di studenti per pianificare 4-5 incontri da fare insieme ad alcuni esperti dell’associazione Eunice sulle differenze di genere tra uomo e donna.
L’equivoco – Il malinteso nasce proprio sulla concezione di differenze di genere, tra uomo e donna. Nel post di Fb si legge: “Sembra che anche alla scuola elementare Gandhi sia arrivata la temuta teoria Gender, anche Papa Francesco ne ha parlato per mettere in allerta la popolazione mondiale. Tale teoria mira a manipolare psicologicamente i bambini sin dalla tenera età per far si che in età adolescenziale/matura siano più predisposti a diventare omosessuali”. Da questo post sono partite decine di commenti, abbiamo chiamato Marianna Abbondanza per capire come stanno le cose.
Eunice spiega come stanno le cose – “La nostra associazione – spiega Abbondanza – è già al secondo anno di progetti sulla differenza di genere, affrontata nelle scuole. Ma non ha niente a che vedere con la teoria Gender. Siamo a sostegno delle donne vittime di violenza. Il nostro progetto mira a raggiungere la parità di diritti e opportunità per i sessi. La teoria Gender non è menzionata”.
E sul sito dell’associazione si può anche leggere il perché del nome Eunice, da dove proviene: “Eunice Itua era una ragazza nigeriana, viveva in Italia a Pontedera. E’ stata barbaramente uccisa a Pasqua del 2008 dalla violenza di un uomo. Eunice è stata vittima infinite volte: vittima della tratta che la ha portata in Italia, vittima del racket che la ha costretta alla prostituzione, vittima di un uomo che le ha tolto la vita. Vittima, forse, di un sistema che ignora e non tutela i deboli. E’ importante diffondere la cultura della non violenza e della parità, ed è importante mettere un numero sempre maggiore di donne nella condizione di conoscere i propri diritti e di chiederne il rispetto”. E l’associazione di Marianna Abbondanza e di altre numerose volontarie, si batte perché ci siano sempre meno storie come quella di Eunice.
René Pierotti
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Articolo pubblicato su QUINEWSVALDERA del 21/04/2015